TamTam Digifest 2010
il cinema fuori dai cinema
Coop. Tam Tam e Comune di Napoli
Assessorato Turismo e Grandi Eventi e Assessorato all'Ambiente
in collaborazione con 3D, la cronaca a fumetti, e la scuola italiana di fumetti Comix di Napoli
APOCALYPSE WOW!
miracoli e traumi dell’informazione
Tam Tam Digifestival - 5° edizione
Napoli, Parco del Poggio – 12/15 settembre 2010
PREMESSA
Il Tam Tam DigiFest è nato, 5 anni fa, da una convinzione:
che l’informazione e la comunicazione sono un bene comune, che il loro corretto flusso è vitale per ogni forma di democrazia e una distorsione di questo flusso suscita naturalmente inquietudine e preoccupazione. Per questo, dedicare un Festival a questo tema ci è sembrato allora – e tanto più ci sembra oggi, nella situazione in cui siamo - una necessità. Come rispondere a questa necessità? Cercando nelle occasioni di innovazione tecnologica (corti su Internet, film sui cellulari, digitale terrestre) il modo per alimentare quelle risorse creative della narrazione per immagini che il mondo del cinema tradizionale ormai non riesce più a soddisfare.
Quello che abbiamo fatto e che faremo, infatti, si sviluppa – come già negli anni scorsi - dentro le dinamiche di un cambiamento epocale in atto nel mondo del cinema, della narrazione per immagini, così profondo che non può ancora essere percepito in tutte le sue implicazioni. Ma che si può equiparare – per qualità e importanza – al passaggio dal cinema muto a quello sonoro, dalla Tv in bianco e nero a quella a colori. E’ il percorso che tramite le nuove tecnologie digitali, porterà “Il cinema fuori dai cinema”, inventando forme di narrazioni per immagini per i nuovi media. Già adesso si può vedere un film o parti di esso con i cellulari, si può girare un film con i telefonini, è possibile assistere a una proiezione trasmessa via satellite con una macchina in alta definizione, in cui la pellicola non c’è più. Forme che cambieranno profondamente modi di produzione e modi di percezione della narrazione per immagini. Non c’è da celebrare né da esorcizzare: c’è da capire cosa sta accadendo. Il nostro Festival indagherà su questa nuovissima realtà, andando a riempire uno spazio ancora vuoto. Dove l’interazione con le tecnologie virtuali promette interessantissime ricadute sociali, turistiche e occupazionali.
Grazie anche a una rassegna ormai radicatasi nel territorio, con continuità d’azione e di rapporti con prestigiose istituzioni come l’Università L’Orientale e altre di prestigio recente ma indiscusso, come Wikipedia Italia, associazione curatrice della sezione italiana della più grande enciclopedia del web, che quest’anno collaborerà con noi sul tema delle libertà digitali.
2010, TRA MIRACOLI E TRAUMI
“Potevamo stupirvi con effetti speciali, e l’abbiamo fatto in tutte le maniere”. Parafrasando un vecchio slogan pubblicitario, troviamo la filosofia che l’incontro tra cinema e nuove tecnologie ha sempre praticato in proprio e divulgato tra i pubblici. E oggi l’intreccio è diventato caotico e pervasivo, con effetti difficili da decodificare. Noi cercheremo di dare un contributo in questa direzione.
Un libro di Mario Perniola, “Miracoli e traumi della comunicazione”, costituisce la traccia cui s’impronta questa 5a edizione del nostro Festival, ormai radicatosi nel territorio, con continuità d’azione e di rapporti con prestigiose istituzioni come l’Università L’Orientale e altre di prestigio recente ma indiscusso, come Wikimedia Italia, associazione curatrice della sezione italiana della più grande enciclopedia del web.
Il nostro percorso nella narrazione per immagini digitali continua entrando in una nuova dimensione, quella del 3 D. Una dimensione in cui la fabbrica di storie cinematografica torna a procedere, come ai tempi del treno dei Lumières, per “miracoli e traumi” da infliggere/mostrare allo spettatore. Che però oggi può entrare interattivamente nelle vicende, con un plus di partecipazione fisica ed emotiva.
Ecco, questo è il terreno che vorremmo esplorare quest’anno.
Continueremo, al contempo, l’esplorazione nel campo dell’informazione, con documentari e docufiction che ci parlano di un'epoca segnata da notizie che non nascono dalla realtà dei fatti, ma da un meccanismo perverso di spettacolazione
In cui è decisivo il ruolo del talk show. Con questa dinamica si amplifica e si impone nascita, sviluppo, dominio e cancellazione di notizie artificiali o nate dalla deformazione dei fatti fino a ridurli al materiale desiderato.
Insomma, oggi la notizia reale sta alla post- notizia del reality come la produzione economica sta ai derivati finanziari. Dal “ miracolo” dell’avere una casa senza soldi e garanzie al “trauma” di perdere tutti i risparmi investiti sulla scommessa che quel creditore avrebbe pagato.
Insomma, questo tipo di comunicazione è come la bolla dei “subprime”. Prima o poi scoppierà, ma intanto ingoia risorse, occupa spazi, devasta coscienze. E quando finirà, la catastrofe sarà tale che ci vorranno decenni prima di ricostruire la credibilità perduta dei media e dei giornalisti. La scommessa è quella di dedicare un festival all’analisi di queste dinamiche, certi che ci sono materiali di grande interesse e qualità da pescare in tutto il mondo.
Un programma, quindi, che si rivolge anche a un pubblico internazionale, come quello dei turisti stranieri in vacanza in città, con un taglio divulgativo che permette la fruizione anche allo spettatore poco informato.